Finalita'
La finalità di A.S.E.F. - ETS ex A.S.F.O. è quella di sostenere la ricerca traslazionale in campo onco-ematologico (sia in ambito nazionale che internazionale) con particolare riferimento ai linfomi e alle leucemie a cellule T, sia negli aspetti di laboratorio che in quelli clinici mediante:
- l’acquisto di materiali e apparecchiature da destinare ad avviati laboratori e centri di ricerca ospedalieri e/o universitari,
- la partecipazione al finanziamento di validi progetti di ricerca,
- il sovvenzionamento di borse di studio destinate alla conduzione dei progetti di ricerca e al perfezionamento professionale del personale medico,
- la promozione di collaborazioni con altri enti pubblici e privati di natura non lucrativa operanti nel settore della ricerca finalizzata al miglioramento e al progresso delle cure,
- la promozione di campagne di sensibilizzazione nell’ambito dell’assistenza sanitaria e della cura delle malattie onco-ematologiche,
- l’organizzazione di congressi, seminari, giornate di studio.
La ricerca traslazionale
Si pone a metà strada fra la ricerca di base (svolta nei laboratori) e la ricerca clinica (svolta sul paziente per valutare l’efficacia di una nuova molecola o di un nuovo trattamento). E’ quindi una sorta di ponte tra la scienza e la medicina. L’obiettivo della ricerca traslazionale è quello di tradurre in pratica i risultati della ricerca di laboratorio cercando le migliori strategie in termini di nuovi farmaci, nuove terapie e nuove misure d’intervento, da utilizzare a letto del paziente affetto da malattie neoplastiche .
Il linfoma
I linfomi si suddividono in due principali famiglie: linfoma di hodgkin e linfoma non-hodgkin che a sua volta si distingue a cellule B (i più frequenti – circa il 90%) e a cellule T (più rari – circa il 10%). Il linfoma non-Hodgkin ha un’incidenza 5 volte maggiore rispetto ai linfoma di Hodgkin e sono state identificate circa una trentina di forme diverse di questo tipo di tumore.
I linfomi possono nascere da tutti i tipi di linfociti (B, T e NK); i più comuni, in Italia, sono i linfomi di derivazione dai linfociti B.
Il linfoma è un tumore del sistema linfatico (che costituisce il sistema immunitario) e si sviluppa dai linfociti, cellule che sono presenti nel sangue e nel tessuto linfatico. Invece di combattere le malattie, i linfociti si accumulano nei linfonodi e in altri organi quali la milza e il midollo osseo. Il linfoma può svilupparsi in ognuno di essi e si concretizza in un aumento del ritmo proliferativo. In condizioni non patologiche, i linfociti seguono un normale ciclo di vita: i più vecchi muoiono mentre l’organismo ne produce di nuovi per sostituirli; quando invece accade che i vecchi linfociti non muoiono, ma continuano ad aumentare e ad accumularsi all’interno dei linfonodi o di altri tessuti, questi si ingrossano o si alterano nella loro struttura e vanno a formare il processo tumorale.
Le cause di questo tipo di tumore non sono ancora del tutto chiare. Si sa che alla base vi è una anormale produzione di linfociti. La scelta della terapia dipende dal tipo e dallo stadio del linfoma, dall’età del paziente, dal suo stato di salute e dalle difese che l’organismo del paziente mette in atto per combattere la neoplasia.